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FIORELLA ZAUSA

“In questo foto Fiorella è sorridente, durante uno dei suoi viaggi che tanto amava fare.…” Giuliana Zausa

“Fiorella Zausa è stata un’insegnante di Inglese che ha dedicato 40 anni della sua vita alla scuola, prima nella Scuola Media e negli ultimi anni al Liceo Quadri.

Di lei ricordiamo l’amore sconfinato per le culture dei Paesi anglofoni, l’amore per i viaggi, da cui tornava carica di oggetti che trovavano posto in ogni angolo della sua casa, gli amici provenienti da tutto il mondo, che ospitava e a cui amava fare visita. Appena andata in pensione, era stata invitata per qualche mese in Sudafrica.

Fiorella amava nuotare, passeggiare nella natura, fotografare con talento ciò che suscitava il suo stupore e, non ultimo, amava prendersi cura dei suoi bellissimi fiori nella casa di Arcugnano.

Chi l’ha conosciuta ha potuto apprezzare il suo spirito curioso, il suo carattere mite, ma deciso, e la sua abilità, negli ultimi anni, di avvicinarsi a un nuovo hobby, la cucina, hobby che ha coltivato con passione, insieme all’amata sorella. Non tutti i colleghi hanno potuto conoscerla come avrebbe meritato, perché Fiorella era una persona riservata e spesso silenziosa, capace di trasmettere le proprie emozioni con lo sguardo piuttosto che con le parole.

Quando i gravosi impegni familiari, che hanno assorbito per tanti anni le sue forze, sono venuti meno, Fiorella si è resa disponibile per accompagnare gli studenti nei viaggi studio all’estero, negli scambi con l’Olanda, nelle gite di quinta. È anche capitato che si trovasse da sola a gestire un’intera classe a Barcellona, a causa dell’improvvisa indisponibilità del secondo accompagnatore il giorno stesso della partenza: gli studenti, in quell’occasione, apprezzarono molto la sua serenità e capacità di far fronte all’emergenza e le furono infinitamente grati.

Purtroppo, un brutto male, contro il quale ha lottato fino alla fine, ha impedito a Fiorella di dedicare i suoi anni di riposo ai viaggi, come invece lei avrebbe voluto. Chi ha viaggiato con lei ricorda la luce che le riempiva gli occhi di fronte alla bellezza delle opere d’arte e dei monumenti che si trovava a visitare.

Durante la malattia, a chi le chiedeva come stesse, rispondeva con un sorriso, nascondendo con molto coraggio la sua sofferenza e il suo dolore.

Quando Giuliana, sua sorella, ha avvisato noi colleghi che una mattina di febbraio del 2018 Fiorella non si era svegliata, a noi sembrò impossibile: l’avevamo vista da poco e ci aveva rassicurati, confermando la sua volontà di reagire e di farcela, con la sua consueta forza e determinazione.  Ciao Fiorella”

Elena Ruffatto e Giovanna Viola

Ruffatto Zausa e Marrtini